28 Ottobre 2020 :
Ciclista arrestata per "comportamento improprio" il 19 ottobre a Najaf Abad. Le forze di sicurezza iraniane hanno arrestato una giovane ragazza che "ha osato" andare in bicicletta lunedì scorso a Najafabad, nella provincia centrale dell'Iran di Isfahan, ha annunciato martedì 20 ottobre il governatore locale.
Mojtaba Ra'ei, il governatore di Najafabad, ha descritto l'atto della donna, che era senza hijab mentre andava in bicicletta nella piazza principale della città, come "una mancanza di rispetto delle norme, e un insulto all'hijab islamico".
I filmati della ragazza che va in bicicletta senza coprirsi la testa e agitando trionfante la mano in aria sono stati ampiamente diffusi sui social media. Sembra che i cittadini di Najafabad non siano rimasti scioccati dalla mossa coraggiosa. Un uomo che riprende la ciclista va anche oltre lodando ad alta voce il suo coraggio e dicendo: "Lo Scià e la libertà sono tornati in Iran?"
Tuttavia, secondo il governatore Ra'ei, martedì si terrà una "manifestazione di protesta spontanea" contro il gesto della donna.
La manifestazione "spontanea" si svolgerà nel rispetto dei "protocolli sanitari", ha affermato Ra'ei.
Najafabad, con una popolazione urbana di 235.000 persone, si trova a 350 chilometri a sud di Teheran, ed è ampiamente conosciuta per le credenze religiose e altamente tradizionali della sua popolazione.
La questione dell’andare in bicicletta delle donne è da oltre vent'anni argomento di acceso dibattito nell'opinione pubblica e nei media iraniani, a causa della feroce opposizione delle istituzioni religiose e governative.
Le donne iraniane credevano da tempo di poter andare in bicicletta in pubblico se rispettavano il rigido codice di abbigliamento iraniano, che richiede alle donne di coprirsi completamente i capelli e il corpo in pubblico.
Nel 2016, il leader supremo iraniano, l'ayatollah Ali Ali Khamenei, aveva smentito questa impostazione, e anzi aveva emesso una fatwa che vietava esplicitamente alle donne di andare in bicicletta in pubblico, legge che però non è stata applicata rigorosamente.
La fatwa di Khamenei aveva suscitato una forte reazione delle donne, che avevano lanciato una campagna sui social media promuovendo la trasgressione del divieto.
Centinaia di donne hanno caricato sui social media foto di loro stesse in bicicletta. "Nessuna eccitazione sessuale; sto semplicemente andando in bicicletta", avevano scritto alcune sui loro indumenti.
Dalla Rivoluzione islamica nel 1979, l'establishment clericale ha applicato le leggi islamiche che negano alle donne uguali diritti nel divorzio e nell'eredità, vietano alle donne di viaggiare all'estero senza il permesso di un parente maschio, e vietano di partecipare agli eventi sportivi maschili.
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