10 Luglio 2015 :
l'ex presidente indiano APJ Abdul Kalam è favorevole all'abolizione della pena di morte e ha raccontato che, quando era in carica, ha provato dolore nel decidere su richieste di grazia di condannati a morte dal momento che la maggior parte di loro scontava un "pregiudizio sociale ed economico".Rispondendo ad una domanda sulla pena di morte da parte della Law Commission of India, che funziona come organo consultivo del Ministero della Legge e della Giustizia, Kalam è risultato uno dei pochi sostenitori dell'abolizione della pena di morte.
Citando il suo libro “Turning Points” (Punti di Svolta) ha detto: "Uno dei compiti più difficili per me come presidente è stato quello di decidere se confermare condanne capitali emesse da tribunali … con mia grande sorpresa ... quasi tutti i casi pendenti presentavano pregiudizi sociali ed economici. Questo mi ha dato l'impressione che stavamo punendo una persona poco coinvolta nella violenza e che non aveva un motivo diretto per commettere il reato".
Kalam, tuttavia, ha detto che c'è stato un caso in cui ha concluso senza dubbio che il condannato aveva commesso il crimine. "In questo caso ho confermato la sentenza». Si riferiva a Dhananjoy Chatterjee, che fu giustiziato per lo stupro e l'omicidio di una ragazza 18enne di Kolkata.
(Fonti: Express News Service, 10/07/2015)