INDIA: CORTE SUPREMA, RIVEDERE CRITERI DI CONDANNA A MORTE

La Corte Suprema indiana

26 Novembre 2012 :

la Corte Suprema indiana ha detto che la sua sentenza storica del 1980 sui criteri di imposizione della pena di morte necessita di revisione, in quanto non vi è stata "nessuna uniformità" da parte dei tribunali del Paese nello stabilire quali casi rientrino tra “più rari tra i rari”.
"Questa Corte non ha approvato il principio delle circostanze aggravanti e attenuanti nel caso di Bachan Singh. Tuttavia, questo principio è stato adottato in diverse decisioni e necessita di revisione. In ogni caso, vi è poca o nessuna uniformità nell'applicazione di questo principio", hanno detto i giudici dellaCorte Suprema KS Radhakrishnan e Madan B Lokur.
Il famoso caso di Bachan Singh contro lo Stato del Punjab, trattato 32 anni fa dalla Corte Suprema, aveva affrontato due questioni - la prima riguardava la validità costituzionale della pena di morte per omicidio come previsto nella sezione 302 del codice penale indiano (IPC), mentre la seconda era relativa alla "procedura di sentenza contenuta nel comma (3) della sezione 354 del codice di procedura penale (CrPC) del 1973."
La Corte si era occupata delle circostanze aggravanti e attenuanti del caso. Mentre le circostanze aggravanti riguardano il reato, le circostanze attenuanti riguardano l'autore del reato.
Lokur, scrivendo la sentenza per il collegio dei giudici, ha differito dalla prospettiva della famosa sentenza.
"Le circostanze aggravanti si riferiscono al reato, mentre le circostanze attenuanti al reo. Un bilancio non può quindi essere effettuato per confrontare le due. Le considerazioni per entrambe sono distinte e non collegate. L'uso del mantra delle circostanze aggravanti e attenuanti necessita di una revisione”, è scritto nella sentenza.
 

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