05 Ottobre 2022 :

La Corte di Cassazione giordana ha confermato la condanna capitale di un uomo che avrebbe ucciso suo padre a Wadi Araba nel dicembre 2020, secondo quanto riportato da Gulf News il 4 ottobre 2022.
La Corte ha dichiarato l'imputato colpevole di aver sparato e ucciso il padre il 6 dicembre 2020 e ha confermato la sua condanna a morte.
I documenti del tribunale affermano che pochi mesi prima dell'omicidio, la vittima aveva chiesto a suo figlio di aiutarlo a piantare degli alberi su un appezzamento di terreno che stava affittando a Wadi Araba.
"L'imputato è andato ad aiutare suo padre, ma si è rifiutato di continuare a lavorare per lui", secondo gli atti del tribunale.
La vittima avrebbe picchiato suo figlio per “incoraggiarlo a lavorare di più.” L'imputato si è allora infuriato ed è tornato nella sua casa di Amman.
In seguito è tornato nella zona di Wadi Araba “proprio per uccidere suo padre”.
La Corte ha detto che il giorno dell'omicidio, l'imputato ha appreso che suo padre era andato a caccia vicino al suo terreno ed è andato a cercarlo.
"L'imputato ha afferrato il fucile di suo padre e gli ha sparato a distanza ravvicinata", secondo i documenti del tribunale. La vittima è stata colpita da un solo proiettile alla testa, morendo sul colpo.
L'imputato è fuggito e “ha informato un suo parente di essersi sbarazzato del padre”. L'imputato ha anche chiesto al familiare di non informare nessuno, risulta alla Corte.
L'imputato ha quindi finto di cercare il padre, denunciando alle autorità la sua scomparsa. Tuttavia, il figlio è diventato il principale sospettato dopo aver lui stesso individuato il corpo di suo padre.
L'imputato aveva impugnato la condanna a morte pronunciata dal tribunale penale, sostenendo che “la sentenza era basata sulle affermazioni di testimoni inattendibili”.
La Corte di Cassazione ha stabilito invece che il tribunale penale ha seguito procedure appropriate e che l'imputato merita la condanna a morte.