GIORDANIA: 11 GIUSTIZIATI DOPO 8 ANNI DI MORATORIA SULLA PENA DI MORTE

22 Dicembre 2014 :

dopo otto anni di moratoria di fatto delle esecuzioni in Giordania, undici uomini condannati a morte in diversi casi di omicidio sono stati impiccati, ha annunciato il Ministero dell'Interno.
Sono stati giustiziati all'alba nel Centro di Correzione e Riabilitazione di Swaqa, una prigione a circa 70 chilometri dalla capitale Amman, ha reso noto il portavoce del Ministero Ziyad Zoobi tramite l'agenzia di stampa ufficiale Petra.
Le autorità hanno detto che gli uomini, per lo più quarantenni, erano tutti cittadini giordani condannati per omicidio nel 2005 e nel 2006. "Alcuni dei prigionieri hanno chiesto di consegnare un loro ultimo messaggio alle famiglie, altri solo di fumare una sigaretta", ha riferito una fonte interna al carcere.
All’inizio del 2014, alcuni legislatori giordani avevano chiesto di tornare a implementare la pena capitale al fine di porre un freno al crescente aumento dei tassi di criminalità.
L'8 novembre 2014, il Ministro dell'Interno Hussein Majali ha detto che il Governo aveva formato un comitato per decidere se ripristinare o meno le esecuzioni in Giordania, lasciando intendere che la moratoria poteva finire, perché "l'opinione pubblica ritiene che l'aumento della criminalità è stato il risultato della mancata applicazione" della pena capitale.
Dal 2006, Re Abdullah II di Giordania non aveva mai firmato decreti di esecuzioni, presupposto giuridico per l'esecuzione della sentenza. L’ultima esecuzione prima di queste era stata effettuata nel marzo 2006, quando un fabbro di 41 anni, accusato di aver ucciso la moglie e il figlio di sette mesi, è stato impiccato nel carcere di Swaqa. Da allora, 122 persone sono state condannate a morte e sono in carcere per vari reati, tra cui omicidio, stupro di minori e spionaggio, ma le loro sentenze non sono state eseguite.
Il 18 dicembre 2014, la Giordania si è astenuta sulla Risoluzione per una moratoria sull'uso della pena di morte all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
 

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