28 Ottobre 2014 :
un recente sondaggio dal titolo "Sostegno dell’opinione pubblica alla pena di morte in Ghana" ha rilevato che sempre più persone (48. 3 %) sono contrarie alla pena di morte rispetto a coloro che la sostengono (40,7 %). Il 60,9% degli intervistati è favorevole all'abolizione della pena di morte per tradimento, mentre il 53,9% per omicidio con il 53% anche per il genocidio. L'indagine ha mostrato che tra le ragioni di coloro che hanno sostenuto l'abolizione della pena di morte per omicidio, le due più importanti sono state la sacralità della vita (33%) e il rischio che siano giustiziati innocenti (32%).Il lavoro è stato condotto nei mesi di aprile e maggio 2014 dal Centro di Criminologia e diritto penale, con il dottor Peter Atupare Atudiwe della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Ghana, Legon; il dr E. Kofi Boakye e il dr. Justice Tankebe, entrambi dell'Università di Cambridge, Regno Unito, come i ricercatori.
Lo studio è stato condotto su un campione di 2.460 persone scelte a caso in quattro comunità ad Accra, vale a dire, Chorkor, Nima, Teshie-Nungua Estate e la zona residenziale di Legon.
Lo studio è stato realizzato in un Paese, il Ghana, che ancora mantiene la pena di morte, con 138 detenuti attualmente nel braccio della morte per i tre principali tipi di reato, omicidio, genocidio e tradimento ma che non ha compiuto esecuzioni dal 1993. Nel mese di giugno 2012, il Governo ha pubblicato un Libro bianco in cui ha accettato le raccomandazioni della Commissione di revisione costituzionale (CRC) per l'abolizione della pena di morte e la sua sostituzione con il carcere a vita senza condizionale.
L'obiettivo della ricerca era duplice: in primo luogo, fornire uno studio serio al dibattito pubblico sulla pena di morte in vista del voto sulle modifiche costituzionali in materia; in secondo luogo, fornire una base di dati per un monitoraggio delle posizioni dell’opinione pubblica nei prossimi decenni.
L'indagine ha indicato che i maschi sono più favorevoli all’abolizione che le donne mentre non sono emerse differenze di atteggiamento tra vittime e non vittime di crimini violenti.
Ha inoltre indicato una preferenza per l’ergastolo senza condizionale come pena sostitutiva. Circa il 71 % degli intervistati ha scelto l'ergastolo senza condizionale come l'alternativa alla pena di morte nel caso di condannati per genocidio, il 66 % per omicidio e 65 % per i condannati per tradimento.
L'indagine ha evidenziato una scarsa propensione a ricorrere a forme di giustizia privata quali le ronde o il linciaggio, con solo il 26% degli intervistati favorevoli a farsi giustizia da sé in caso di abolizione della pena di morte. Dallo studio è emerso che i sostenitori dell'abolizione della pena di morte dovrebbero compiere maggiori sforzi in tal senso e che i programmi pubblici dovrebbero evitare di porre la questione dell’abolizione in termini di rispetto dei diritti umani per insistere sulla sacralità della vita e sul rischio di giustiziare un innocente. Ha inoltre evidenziato la necessità di investimenti per condurre studi sistematici di monitoraggio dell'opinione pubblica e di ciò che può determinare cambiamenti di opinione, al fine di prevenire un ritorno alla pena di morte dopo l’abolizione.
(Fonti: http://article.wn.com, 27/10/2014)