EGITTO: MORSI CONDANNATO A MORTE PER L’EVASIONE DI MASSA DEL 2011

18 Maggio 2015 :

l'ex presidente egiziano Morsi è stato condannato a morte dal tribunale penale del Cairo, insieme ad altri 106 imputati, con l'accusa di aver organizzato l'evasione dal carcere dei vertici della Fratellanza musulmana del 2011, mentre ha scampato la pena capitale nel processo per spionaggio a favore di Hamas in cui altre 16 persone sono state condannate a morte. La sentenza è stata letta nell'Accademia di polizia a Tagammò El Khames.
Ora la parola passa al Grand Mufti, la massima autorità legale islamica dell'Egitto, che dovrà decidere se approvare le condanne a morte.
Nel caso relativo all’evasione, anche il leader dei Fratelli Mussulmani Mohamed Badie e l’ex speaker del Parlamento Mohamed Saad El-Katatny sono stati rinviati al giudizio del Mufti.
La decisione del Mufti non è comunque vincolante per il tribunale che emetterà il suo verdetto finale, per Morsi, il 2 giugno. Una volta che questo sarà reso noto, gli imputati potranno ricorrere in appello.
Il 28 gennaio 2011 numerosi dirigenti della Fratellanza evasero dal carcere di Wadi El Natroun, durante le rivolte anti-Mubarak: con Morsi fuggirono altri 30 detenuti, mentre oltre 20mila, tra cui membri del movimento libanese di Hezbollah e militanti palestinesi di Hamas, evasero da altre carceri dell'Egitto. Insieme ad altri 132 coimputati, Morsi era accusato di evasione, attacco al carcere e omicidio di agenti, commessi il 28 gennaio 2011.
In un caso distinto di spionaggio, altri 16 imputati – ma non Morsi – sono stati condannati a morte. Anche in questo caso il verdetto sarà confermato il 2 giugno. Tra i condannati a morte figurano Mohamed El-Shater, dirigente dei Fratelli Mussulmani; Mohamed El-Beltagy, ex parlamentare dei Fratelli; Ahmed Abdel Aty, ex consigliere presidenziale e Emad Shahin, docente di Scienze Politiche attualmente negli Usa.
 

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