EGITTO: CONDANNA A MORTE CONFERMATA PER EX PRESIDENTE MORSI

L'ex presidente Mohamed Morsi

17 Giugno 2015 :

una corte egiziana ha confermato la condanna a morte per l'ex presidente Mohammed Morsi, democraticamente eletto in Egitto e poi rovesciato dai militari nel 2013.
Il deposto leader e cinque membri di alto livello dell’organizzazione fuorilegge dei Fratelli Musulmani, compresa la sua Guida Suprema Mohamed Badie, sono stati condannati all’impiccagione in relazione all’evasione da un carcere durante la rivolta nel 2011 contro l'ex presidente Hosni Mubarak, che portò poi Morsi al potere. A quel tempo, lui e altri leader della Fratellanza Musulmana erano stati imprigionati dalle forze di sicurezza di Mubarak.
Nello stesso processo, il giudice ha condannato a morte in contumacia altri 100 imputati.
In un altro caso, Morsi è stato condannato all’ergastolo dalla stessa corte per spionaggio in favore di gruppi militanti stranieri, incluso Hamas. Il giudice ha detto che i Fratelli Musulmani “hanno collaborato con i palestinesi di Hamas al fine di infiltrare i confini orientali dell’Egitto e attaccare prigioni”, ha riportato la tv di stato. Altri 16 membri dei Fratelli Musulmani sono stati condannati a morte con l’accusa di aver passato documenti segreti all’estero tra il 2005 e il 2013. Da quando Morsi è stato estromesso dall'allora ministro della Difesa Abdelfattah Al-Sisi - da allora diventato presidente del Paese - i suoi sostenitori e membri dei Fratelli Musulmani sono stati oggetto di un pesante giro di vite da parte delle forze di sicurezza.
Una delle istituzioni governative più attive nel partecipare a quel giro di vite è stato il potere giudiziario, noto per le sue posizioni anti-islamiste e contrarie ai Fratelli Musulmani.
Nel corso degli ultimi due anni, i giudici egiziani hanno condannato a morte centinaia di imputati in processi di massa che sono stati duramente criticati da gruppi per i diritti umani e dalla comunità internazionale.
All'interno dell’aula, Morsi è apparso provocatorio, agitando le mani in alto all'interno della gabbia degli imputati, una volta che il verdetto è stato letto.
I suoi co-imputati gridavano “Abbasso il regime militare" e gli slogan erano appena udibili attraverso il vetro insonorizzato che chiudeva la loro gabbia.
Le sentenze andranno automaticamente in appello.
 

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