10 Aprile 2018 :
Si sono aperti ad Abidjan, in Costa d’Avorio, i lavori del Congresso regionale africano contro la pena di morte. I congressi regionali si svolgono ogni tre anni, in un diverso continente, nell’anno che precede un Congresso mondiale: l’ultimo, dedicato all’Asia, si era svolto nel 2015 a Kuala Lumpur, in Malesia.
Organizzato da ECPM – Ensemble contre la peine de mort insieme con la World Coalition Against the Death Penalty, della quale Nessuno tocchi Caino fa parte, il Congresso vede la partecipazione di circa 300 rappresentanti di ONG, governi, organizzazioni intergovernative, parlamentari e giornalisti di una trentina di Paesi. Nessuno tocchi Caino vi è rappresentato da Antonio Stango, membro del Consiglio Direttivo e già coordinatore del Congresso mondiale tenuto ad Oslo nel 2016.
Obiettivo principale del Congresso è favorire passi concreti verso l’abolizione della pena di morte in tutto il continente africano, dove la maggioranza degli Stati è ormai abolizionista di diritto o di fatto mentre 10 sono i mantenitori e 17 hanno in vigore una moratoria. Uno degli strumenti in discussione è il Protocollo aggiuntivo contro la pena di morte alla Carta Africana dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli, che si auspica venga firmato e ratificato da numerosi Stati africani. Si esaminano anche la preparazione della Giornata mondiale contro la pena di morte del 10 ottobre, che quest’anno sarà dedicata alle condizioni di detenzione dei condannati, e le prospettive di voto sulla prossima Risoluzione per la moratoria universale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
In apertura dei lavori il ministro della Giustizia della Costa d’Avorio ha evidenziato che il suo Paese è contrario alla pena di morte in ogni circostanza e che, anche quando essa era in vigore, non vi sono mai state esecuzioni dopo il raggiungimento dell’indipendenza; ha inoltre confermato l’impegno per l’abolizione universale.
Durante la prima giornata del Congresso sono intervenuti anche Namizata Sangaré, presidente della Commissione Nazionale per i Diritti Umani della Costa d’Avorio, Kevin Miguel Rivera, president della World Coalition Against the Death Penalty, Raphaël Chenuil-Hazan, direttore generale di ECPM, Paul Angaman, presidente della International Federation of Christian Action for the Abolition of Torture (FIACAT), Andrea Ori, rappresentante regionale per l’Africa occidentale dell’Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, e i ministri della Giustizia della Repubblica di Guinea Cheick Sako, del Burkina Faso Bessolé René Bagoro, del Ciad Djimet Arabi, della Repubblica Democratica del Congo Marie Ange Mushobekwa e del Niger Marou Amadou. Il Congresso ha inoltre ascoltato la testimonianza di Pete Ouko, ex prigioniero del braccio della morte in Kenya.