05 Ottobre 2016 :
la Corte Suprema degli Stati Uniti, nel caso Ryan v. McKinney, non ha accolto il ricorso dell’Arizona contro la sentenza del 29 dicembre 2015 che aveva dichiarato incostituzionale parte della legge capitale dello stato.Quel giorno la Corte d’Appello del 9° Circuito riunita in plenum aveva votato 6-5 l’annullamento della condanna a morte di James McKinney, e nel farlo aveva dichiarato incostituzionale una legge che è stata in vigore fino al 2005, la "causal nexus rule”, che prevedeva dovesse esistere un nesso causale tra le attenuanti proposte dalla difesa, e il reato commesso.
Nel caso di McKinney gli abusi subiti dall’imputato in famiglia durante l’infanzia non poterono essere utilizzati come argomento per chiedere delle attenuanti in quanto non direttamente collegate al reato commesso.
Considerato che la legge del “nesso causale” è rimasta in vigore per circa 15 anni, tra il 1989 e il 2005, alcuni esperti hanno calcolato che potrebbero essere circa 25 le condanne a morte da riesaminare.
Con il termine “non ha accolto” si intende la tipica procedura della Corte Suprema, che non esamina tutti i casi che arrivano alla sua cancelleria, ma ne “accetta” circa 100 ogni anno, quelli che evidentemente considera più fondati o più urgenti, e gli altri “non li accetta”.