02 Maggio 2016 :
un cinese condannato a morte per l'omicidio della sua fidanzata nel giorno di San Valentino di 18 anni fa è stato assolto, ha comunicato una corte, nell'ultimo caso di condanna errata ribaltata nel Paese.Liu Jiqiang, 52 anni, era stato giudicato colpevole di aver strangolato e accoltellato la sua fidanzata il 14 febbraio 1998, guadagnandosi il soprannome di "killer del Giorno di San Valentino" sulla stampa cinese.
Ma dopo aver trascorso quasi due decenni nel braccio della morte, l’Alta Corte del Popolo della provincia di Jilin, nel nord est della Cina, è tornata indietro rispetto alla sua colpevolezza per prove insufficienti, ha reso noto la Corte sul microblog ufficiale Sina Weibo.
Liu aveva inizialmente ammesso l'uccisione, ma i suoi avvocati avevano detto che la sua confessione era stata ottenuta con torture e interrogatori illegali, secondo l'agenzia di stampa Xinhua.
Era stato condannato a morte nel dicembre 1999 con una sospensione di 2 anni, che in Cina spesso significa il carcere a vita. Invano aveva presentato appello contro il verdetto di colpevolezza, nel 2002 e 2003, secondo la Xinhua.
I tribunali della Cina sono strettamente controllati dal partito comunista al potere, che ha promesso di ribaltare verdetti errati a fronte di una diffusa rabbia pubblica.
Il caso di Liu è l'ultimo ad evidenziare errori giudiziari nel Paese, in cui le confessioni forzate sono diffuse e in cui più del 99% degli imputati nei processi penali vengono giudicati colpevoli.
Nel mese di febbraio, l'Alta Corte di Zheijiang ha ordinato il rilascio di Chen Man che era stato imprigionato per più di venti anni con l'accusa di omicidio.
Degli esonerati in questi ultimi anni, Chen ha trascorso più tempo in prigione, 23 anni, hanno detto i media di stato.
Nel 2014, un tribunale nella regione della Mongolia Interna ha riconosciuto colpevole un uomo che è stato condannato e giustiziato per stupro e omicidio nel 1996, all'età di 18 anni.
L'inversione del verdetto è giunta nove anni dopo che un altro uomo ha confessato il crimine.