CALIFORNIA (USA): FIGLIO DI UNA VITTIMA CAMBIA IDEA SULLA PENA DI MORTE

20 Maggio 2015 :

Clifford O'Sullivan aveva solo sei anni quando è comparso in un tribunale della California al processo contro l'assassino di sua madre, Mark Scott Thornton. Testimoniò nella fase di sentenza (quella in cui si decide l’entità della pena) e allora, emozionato, chiese che “l’uomo cattivo” venisse ucciso. Thornton, che oggi ha 40 anni, bianco, ha trascorso gli ultimi 20 anni nel braccio della morte. O'Sullivan dice che ora ha cambiato idea e non vuole che Thornton venga giustiziato. Kellie O'Sullivan venne sequestrata il 14 settembre 1993 mentre andava a prendere il figlio al doposcuola, e uccisa con 3 colpi di pistola, ed abbandonata in una zona isolata. All’epoca Thornton aveva 19 anni, ed era ricercato per aver violato la libertà provvisoria per un reato commesso da minorenne. Venne condannato a morte il 21 marzo 1995, diventando il più giovane detenuto del braccio della morte della California a San Quintino, che è da sempre il più grande degli Stati Uniti. Clifford O'Sullivan, che ora ha 26 anni, e fa lo stesso mestiere della madre, l’infermiere in un pronto soccorso, racconta che a fargli cambiare idea è in buona parte il fatto che la pena di morte aumenta il dolore dei parenti delle vittime, e sbagliano quelli che ritengono che aiuti a “superare”. Almeno in stati, come la California, che dopo le condanne sono molto lenti, se mai, a compiere le esecuzioni. “Non guarisci”, dice O'Sullivan, che a 15 anni fu fermato per cocaina, e venne arrestato per aggressione. “I processi durano anni, e si prolungano in maniera tortuosa, e questo per me, e per molte altre vittime, non aiuta”. Con questa forte convinzione che il sistema della pena di morte non faccia quello che dovrebbe fare, O'Sullivan decise di scrivere all’assassino della madre per chiedergli se potevano incontrarsi.  
Lo scorso settembre, 22 anni dopo la morte della madre, O’Sullivan prese un aereo per la California. I due uomini parlarono per 5 ore. “È stato il più grande regalo che potesse farmi” ha detto O’Sullivan. Quando ha detto a Thornton che non pensava più che dovesse essere ucciso, è rimasto sorpreso dalla risposta dell’assassino. Invece di parlare del suo proprio futuro, Thornton ha volute invece tornare indietro e cercare una pacificazione su quello che aveva fatto tanti anni fa. “Cerchiamo di essere sicuri che i prossimi 20 anni non siano un riflesso di quello che sono stati i 20 anni passati. Troviamo un senso a tutto questo, per il tuo bene, per il mio bene, per il bene di tua madre”, ha detto Thornton. O'Sullivan ha concluso: “Se gli fissano una data (per l’esecuzione, ndr), fermerò il meccanismo, così come a suo tempo l’avevo avviato”.
 

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